Gattuso si presenta al Marsiglia: “La parola d’ordine è Europa. Dobbiamo arrivare tra le prime quattro, altrimenti vado a casa. Il mio stile? Serve intensità, il calcio moderno ne ha bisogno“


Gennaro Gattuso, nuovo allenatore del Marsiglia, si è presentato in conferenza stampa. Queste le sue parole: “Chiedo scusa se non parlo ancora francese. Cercherò di imparare. La scelta OM è stata semplice. Abbiamo discusso per cinque ore. È l’unico club francese che ha vinto la Champions League, una squadra che ha dei valori e sono tutti a mia disposizione, per questo ringrazio anche i giocatori. So che qui l’atmosfera è calda ma questo non mi spaventa”.

Come giocherà l’Olympique Marsiglia di Gattuso? “Vorrei giocare partendo molto basso, voglio una squadra compatta, che sudi la maglia, che giochi proprio da squadra. Quando sbagliamo un passaggio e perdiamo il possesso dobbiamo avere voglia di riconquistarlo subito, non bisogna strillare un compagno. Ora la priorità è ritrovare l’entusiasmo”.


Sarà ancora 4-4-2? “Non mi piace parlare dei miei predecessori. Non mi piace avere due linee da 4, non sono un tifoso del 4-4-2. Preferisco il 4-3-3 o il 4-2-3-1. Ho una visione del gioco diversa da Marcelino”


Qual è lo stile Gattuso? “Le partite si vincono allenandosi durante la settimana. Serve intensità, il calcio moderno ne ha bisogno. Bisogna rompere la linea, avere una squadra veloce… Ho uno staff che mi aiuta molto. Sarà sarà un po’ stressante per i giocatori ma ovviamente avremo rispetto per loro”.


Sull’obiettivo: “La parola d’ordine è Europa. Nel mio contratto c’è un’opzione legata all’Europa alla qualificazione in Champions, quindi ho interesse a finire tra le prime 4, altrimenti vado a casa. Dobbiamo concentrarci partita dopo partita e garantire che i tifosi siano felici di venire al Vélodrome”.


Sul Velodrome: “Il Vélodrome è uno dei rari esempi di stadio europeo paragonabile a quelli del Sudamerica. C’è davvero un’atmosfera incredibile, trema tutto. Dell’OM ricordo Tapis, Papin, Deschamps, è un club ha una grande storia. Qui c’è molta pressione, ma ho allenato a Napoli e le due città sono un po’ simili, oltre ad aver allenato il Milan, quindi la pressione so cosa sia”.


Scritto da Antonio Scaduto

Articolo pubblicato 28.09.2023 | 20:08





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