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Frattesi: “Se siamo i più forti lo vedremo a maggio. Volevo lasciare il Sassuolo due anni fa. Carnevali mi tenne e fece bene perchè non ero pronto“

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Davide Frattesi , mediano dell' Inter , si è espresso a Rivista Undici, riguardo alla sua carriera e alle prospettive future. Queste le sue parole: “Nel calcio faccio uno switch e divento ipercompetitivo. È una cosa che mi dà una spinta in più. Anche se a volte sono poco paziente: per esempio due anni fa, quando volevo andare via dal Sassuolo. Probabilmente non era ancora il momento, sono stati bravi Carnevali e il mio procuratore a convincermi a restare. È stata la scelta giusta, e infatti la grande stagione dell’anno successivo è stata una conseguenza naturale. Il mio segreto? Penso che a fare la differenza è chi ti sta intorno. Puoi essere bravo quanto vuoi, ma senza qualcuno che ti mostra la direzione giusta diventa difficile. Nel mio caso ha contato tanto la famiglia”. Sullo scudetto: “Siamo i più forti? Si vedrà a maggio. Sicuramente quest’anno non vedo una squadra che ammazza il campionato, come ha fatto il Napoli lo scorso anno. Ci sono tre-quattro squadre che si equivalgon

Frattesi: “Abbiamo sofferto, ma contava passare il turno. Rigore? Non mi è sembrato netto“

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Davide Frattesi ha parlato ai microfoni della Rai dopo il successo dell' Italia contro l' Ucraina . Ecco le sue parole: “Sapevamo che, se non fossimo riusciti a fare gol nei primi sessanta minuti sarebbe diventata complicata, ma è normale. Poi loro l’hanno messa sul fisico, sulle palle alte: abbiamo sofferto, ma la partita è stata buona e contava passare il turno”. Sull’occasione avuta nella prima frazione di gioco: ”Pallonetto? Sì, ci ho pensato, ma ricordando la partita di Champions col Benfica mi ricordavo che Trubin usciva sempre in spaccata e ho cercato di mettergliela sotto le gambe, poi l’ho chiusa troppo”. Sul contatto tra Cristante e Mudryk: “Non sembra così netto. Sembra che non lo tocchi, poi dal campo sinceramente non ho visto praticamente nulla: rivedendo un altro replay sembrava l’avesse toccato, ma se ne vedo un altro non l’ha neanche sfiorato”. Infine: “Quanto dipenderà da noi? Tanto, è chiaro che prendere squadre alla portata all’inizio è fondamentale. Per

Frattesi: “Non avessi fatto il calciatore sarei stato sicuramente un tennista. Un mio difetto? Sono permaloso“

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Nel corso della sua intervista a Dazn, Davide Frattesi , centrocampista dell’ Inter , ha parlato di cosa avrebbe voluto fare se non fosse stato un calciatore: “Il tennista probabilmente. Ma mi sarebbe piaciuto diventare avvocato. Il primo stadio? Il Curi di Perugia. Facemmo un torneo quando ero molto piccolo. All’epoca eravamo tutti super felici” Un pregio e un difetto? “Quando voglio una cosa ci provo fino alla fine. Il difetto è che sono permaloso ogni tanto. Le mie caratteristiche? Sono un incursore, faticatore, la terza è una cosa che devo migliorare, ovvero la gestione della palla”. Scritto da Antonio Scaduto Articolo pubblicato 02.11.2023 | 18:45

Frattesi: “Il primo anno a Sassuolo fu difficile. Come centrocampista sono un incursore, faccio diga“

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Davide Frattesi , centrocampista dell' Inter , è stato protagonista del nuovo episodio di "New Brothers" la rubrica di Inter Tv su Dazn, dove ha raccontato alcuni retroscena. Queste le sue parole: “Il primo stadio in cui ho giocato fu il Curi, facemmo un torneo da piccoli. La prima partita da professionista fu in Coppa Italia nel 2017 con il Sassuolo, fu una grande emozione. C’era anche Bastoni”. Un inizio da portiere: “Inizialmente facevo quello, poi l’attaccante. Poi venne Franceschini e mi cambiò ruolo e mi mise a fare la mezzala: non ero d’accordo, oggi invece devo ringraziarlo. Il primo regalo calcistico furono delle Total 90, le scarpe che usava Ronaldinho: me le regalarono i nonni, ancora le custodisco gelosamente. Ho un bellissimo rapporto con la mia famiglia, cerco di portarli dappertutto. Appena posso cerco di ripagarli dei loro sacrifici, anche se non sarà possibile. Il mio più grande sostenitore è stato mio nonno, mi lasciava le pagelle sulla sua porta dopo l