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Zanetti: “Quando l’Independiente mi ha lasciato, ho lavorato per un anno come muratore. È stato difficile perché ero piccolo“

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Javier Zanetti , vicepresidente dell' Inter , ha rilasciato un'intervista a  ESPN, dove ha parlato così delle difficoltà riscontrate nei primi anni di carriera: “È stato difficile perché ero piccolo. Per fortuna sono cresciuto, ho iniziato a giocare e ho realizzato il mio sogno di essere un calciatore. Quando l’Independiente mi ha lasciato andare, ho lavorato per un anno come muratore. Poi rimasi al Talleres e debuttai in prima squadra nella Primera B Nacional. Quando il Banfield è stato promosso, mi ha acquistato e ho iniziato in A”. Scritto da Antonio Scaduto Articolo pubblicato 19.11.2023 | 18:00

Zanetti: “Lautaro sta dimostrando di essere un leader. Ha carisma, in questo mi rivedo in lui. Punto di riferimento in Italia? Baggio“

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Javier Zanetti , vice presidente dell‘ Inter , ha parlato a margine della presentazione di un libro, soffermandosi su Lautaro Martinez e altri tematiche. Queste le sue parole: “Io sono felicissimo di Lautaro, non perché sia argentino, ma perché quando abbiamo colto questa opportunità con Piero Ausilio, che ha raccontato come è nata la trattativa, vedevamo in lui quello che sta dimostrando. Non ci siamo sbagliati, perché Lauti è da cinque anni con noi e tutti gli anni è migliorato tanto. Oggi lo vedi leader, lo vedi con questo senso di appartenenza, con questo amore per l’Inter: non nascondo che a me fa enorme piacere, delle volte mi rivedo in lui quando è arrivato in Italia. Mi auguro che possa fare una grandissima carriera, perché se lo merita”. L’italiano che guardavi come un punto di riferimento? “Baggio, mi è sempre piaciuto e poi il destino ha fatto sì che diventassimo amici. Mi piaceva vedere cosa faceva in campo”. Un grande campione a cui avresti voluto regalare il passaporto

Zanetti: “Essere vicepresidente dell'Inter è un'avventura affascinante. Moratti? Per me è un papà“

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Javier Zanetti , durante un'intervista ha toccato vari temi, dai grandi campioni e/o punti di riferimento dell 'Inter , al suo incarico da vice presidente. Queste le sue dichiarazioni: "Diciamo che siamo in una sala che porta grandi ricordi e grandi emozioni. Aver contribuito a tanti successi e rimanere nella storia del club per me è molto importante. L'essere il giocatore che ha vinto di più con la maglia dell'Inter mi riempie d'orgoglio. Quando sono arrivato dall'Argentina ho fatto tutta la mia carriera indossando un'unica maglia e lo porterò sempre con me". Controfigura di Sebastian Rambert? "In realtà siamo arrivati con lui che era il più conosciuto, capocannoniere dell'Independiente. Il destino ha voluto che io facessi una carriera che dal 1995 mi vede protagonista". Da capitano a dirigente del club: "Diciamo che divido il mio status dell'Inter in due tappe: importante quella da giocatore, altrettante affas